
Se ami lo sport, o hai almeno 35/40 anni, ti ricorderai di Julio Velasco, allenatore della nostra nazionale di pallavolo maschile – definita la nazionale del secolo – dal 1985 al 1996. In quella squadra c’erano giocatori del calibro di Zorzi, Lucchetta, Cantagalli, Tofoli, Giani e molti altri. Atleti formidabili, guidati da un allenatore di grande bravura e con una forte leadership.
Quella nazionale vinse 3 Europei, 2 mondiali e 5 vittorie nella World League.
L’oro alle olimpiadi è stato sfiorato più volte, ma mai vinto…con grande dolore di tifosi e giocatori.
In un intervento televisivo di parecchi anni fa Velasco disse che comunemente si pensa che vincere significhi battere gli avversari.
Vincere invece significa prima di tutto superare i propri limiti e risolvere delle difficoltà.
Lo sport ci insegna a vincere, ma ci insegna anche a perdere.
In quello stesso monologo Velasco disse:
“Perdendo partite importanti (come la finale delle Olimpiadi a Barcellona) abbiamo costruito una mentalità che combatte la cultura dell’alibi.
L’alibi è dire che io non riesco a fare una cosa non perché non ne sono capace, ma perché qualcuno o qualcosa mi ostacola.
È cercare negli altri il motivo del mio fallimento.”
Negli ultimi mesi abbiamo avuto un grande, gigantesco, facilissimo alibi. Il coronavirus.
Un alibi che è stato imposto dal mondo, un alibi che ci ha fermato e buttato giù.
Cosa fa a questo punto il leader che combatte la cultura dell’alibi?
Come riparte il leader imprenditore dopo oltre 60 giorni di attività chiusa?
Te lo dico io: comincia a costruire la prossima vittoria.
Stiamo ripartendo tutti da zero. È iniziata una nuova partita.
Lunedì 18 (e per alcuni lunedì 11 maggio) è stato come inaugurare il nostro salone per la prima volta.
Siamo scesi in campo più agguerriti e appassionati che mai!
Tu sei un allenatore, perché alleni e guidi i tuoi collaboratori, ma allo stesso tempo sei anche un giocatore,
perché ogni giorno sei in campo, al fianco del tuo staff di parrucchieri, barber ed estetiste per raggiungere i risultati che sogni.
Velasco chiedeva ai suoi giocatori di scendere in campo con gli occhi della tigre!
“Bisogna essere aggressivi, non isterici; determinati, non furiosi. La tigre, se la guardi nel suo insieme, pare un gattone. Se la fissi negli occhi, la paura ti inchioda.”
Io voglio che tu faccia lo stesso! Voglio vedere nei tuoi occhi di parrucchiere imprenditore la fame e la concentrazione di una tigre.
Dopodiché devi chiedere ai tuoi ragazzi quello stesso sguardo.
ll compito di un leader non è “fare”, ma “convincere a fare” e si comincia a convincere dando l’esempio.
Sii il leader che insegna alla propria squadra che dopo una sconfitta ci si rimette in piedi, ci si prepara e si torna in campo per vincere!
Dimostra come si fa.
P.S.
Questo è il momento dell’azione, ma le azioni come sempre vanno pensate e pianificate.
“Il salone che ti meriti” è il libro scritto per i parrucchieri che indica la strada dei 12 step per costruire un piano di sviluppo.
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